Una vita in debito, Louis de Bernieres

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sealove
view post Posted on 12/3/2009, 16:49




Una vita in debito
di Louis de Bernieres

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Questa è l'isola di Cefalonia, una terra rocciosa e abbagliante di sole, stordita dal profumo del
basilico e popolata di uomini schietti e gioviali. Questo è un luogo in cui l'odio non può attecchire,
anche a dispetto di una guerra mondiale, di una follia collettiva, di un dramma lacerante. E infatti,
una volta sbarcati sull'isola, i soldati italiani e tedeschi - giovani e impulsivi - si lasciano cullare
dolcemente dalla malia di quell'universo selvaggio e luminoso e, a poco a poco, lo accettano,
piegandosi alle sue leggi pacifiche. Così fa il capitano Antonio Corelli, che alloggia nella casa
del dottor Iannis; un ragazzo divertente, gentile, più devoto alla musica che alle armi, e con
un'unica preoccupazione: battere gli alleati della Wehrmacht sul campo di calcio. E così avviene
che la figlia del dottor Iannis, l'orgogliosa e volitiva Pelagia, guardi con occhi diversi il giovane
capitano, dimentica anche di un fidanzato che, dal fronte, non risponde alle sue lettere. Ma
quella che prima sembrava la logica di una guerra lontana, persa tra indecisioni, bluff e menzogne,
diventa a un tratto irrazionalità, crudele e spietata: gli alleati di un tempo si trasformano in
implacabili nemici, il sangue reclama altro sangue e la pazzia umana lancia maledizione e condanne.
In una girandola di dolore, tradimenti e brutalità, Antonio, Pelagia e i loro cari saranno quindi
strappati al sogno e costretti a scegliere la via del coraggio, in modo che l'amicizia possa
sopravvivere alle prove più estreme. Ma qualcosa riuscirà davvero a sopravvivere? Sullo
sfondo, storicamente preciso eppure emblematico, dell'occupazione italiana dell'isola di
Cefalonia (e della sua tragica fine), Louis de Bernières tratteggia una vicenda in cui gli
elementi epici e quelli lirici, gli spunti umoristici e gli episodi drammatici, l'amore e la guerra
si accendono di nuova vita, riuscendo a sorprendere, a commovuere, a emozionare sia chi ha
ben presente il ricordo di quegli anni sia chi non sa.

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Uno degli episodi più efferati della Seconda Guerra Mondiale narrato in prima persona
dai protagonisti.
Eppure è così forte il contrasto tra la bellezza assoluta del luogo ed il massacro che,
proprio lì, viene consumato.
Un libro che a me è piaciuto molto proprio per la dimensione umanissima dei protagonisti
così lontani da una guerra che non appartiene nè a loro nè all'umanità intera.
Da questo libro è stato tratto anche il film "Il mandolino del Capitano Corelli".

"C'è un velo tra me e loro. Forse il velo è un sudario che offusca la luce e confonde la vista.
Sono stato in guerra, e questo ha spalancato un abisso tra me e quelli che non ci sono stati,
cosa ne sanno loro? Da quando ho incontrato la morte, l'ho rivista su ogni sentiero di
montagna..."

 
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